18
Mar
08

i furbetti del quartierino

I furbetti del quartierino altro non è che un’espressione romanesca per identificare gli infingardi, coloro che si credono furbi e poi vengono facilmente smascherati.
E’ stata usata nello scandalo BANCOPOLI la prima volta da Stefano Ricucci come eponimo da affibbiare alle due banche Straniere (la spagnola Banco Bilbao Vizcaya Argentaria (BBVA) e la olandese ABN Amro ) che tentavano la scalata alla BNL e alla ANTONVENETA.
Alla fine l’espressione rappresentò il gruppo a cui faceva riferimento il Ricucci e fra cui possiamo annoverare Gianpiero Fiorani, Giovanni Consorte, Danilo Coppola e Giuseppe Scaduto. Tutti personaggi che riuscirono ad accumulare fortune spropositate agevolando, in maniera fraudolenta, la scalata alle due banche prima menzionate da parte della BPL.
La questione ANTONVENETA è assai complessa ed ha avuto sviluppi forti ed importanti. Vittima illustre ne fu l’ex governatore della Banca Di Italia Antonio Fazio solo per farvi capire la portata.
Vi suggerisco di leggere la pagina di Wikipedia dedicata alla vicenda per acclararvi dei dettagli della questione http://it.wikipedia.org/wiki/Bancopoli .
Entrarono a far parte della questione anche ed ovviamente i politici nostrani che vennero intercettati in più occasioni a dialogare apertamente con i furbetti, con però una sagacia maggiore di questi ultimi perché probabilmente già sapevano che il gruppetto era tenuto sotto osservazione.
Riporto in tal caso una felice serie di risposte di Massimo D’Alema:
D’Alema: “Io poi ti devo dire una cosa…ah… se tu trovi un secondo…direttamente”.
Consorte: “Tu domenica sei a Roma? O mi devi parlare prima?”.
D’Alema: “Beh… volevo dirti… delle prudenze che devi avere. Forse…”.
Consorte: “Uhm”.
D’Alema: “Forse ti è arrivata la voce, diciamo. Devo farti una un elenco delle prudenze che devi avere… Sì delle comunicazioni”.
Non sono sicuramente frasi che possono portare ad un’implicazione ma risultano perlomeno sospette.
Fatto sta: le altre intercettazioni che un giornalista del GIORNALE era riuscito, non si sa ancora come, ad ottenere (ed a rendere pubbliche) non furono mai trascritte nei fascicoli della Procura di Milano che lavorava sul caso e quindi, sono dell’idea ,che non avessero alcuna valenza giuridica.
Ne nacque un polverone in quanto anche l’allora segretario dei DS Piero Fassino risultava un comunicatore assiduo con il Consorte di cui sopra, quindi anch’esso associabile al gruppo dei furbetti.
Ma non c’è solo Fassino nel gruppo. Per aggiotaggio venne indagato anche Luigi Grillo grande estimatore di Fazio. Per ricettazione Aldo Brancher e Roberto Calderoli.
Bene il fatto è che l’indulto prima e l’impunità parlamentare poi salveranno i seguenti personaggi, tutti e ripeto tutti, nuovamente presenti nelle liste elettorali:
NICOLA LATORRE (PD) tramite tra il Consorte e D’ALEMA
LUIGI GRILLO (PDL)
ALDO BRANCHER (PDL) 
ROBERTO CALDEROLI  (LEGA)
ovviamente D’ALEMA e FASSINO son sempre presenti nelle liste così come in intercettazioni e dichiarazioni dei vari testimoni del processo.
La mia è un’aperta accusa alla pratica italiana, ma non solo, di far interferire la politica con la finanza, con gli interessi dei banchieri che, vi ricordo, lavorano ed operano con i soldi dei risparmiatori. Un’abitudine discutibile e denigrabile, che speravamo esser passata dopo Tangentopoli ma che, credo, non finirà mai.
Ho un disprezzo forte per coloro che continuano a parlare di come potremo stare meglio, di come potremo dare lavoro ai giovani, permettere di arrivare a fine mese ai pensionati, di abbassare il prezzo delle case, di rinvigorire il mezzogiorno, di diminuire le tasse, di agevolare l’imprenditorialità, di finanziare la ricerca, di dare da mangiare ai poveri che siamo noi tutti poveri disgraziati e poi, quando ottengono il nostro misero voto, finiscono per occupare il loro preziosissimo tempo (25000 euro mensili!) a facilitare i signorotti di turno.
Io sono per gli ideali e per le idee che trovano forma ed attuazione nel quotidiano.
Spero di sbagliarmi ancora una volta nell’affermare che nulla cambierà!

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Senso

" ... perchè sopprimere un ideale soffoca il pensiero, esprimerlo senza regole lo rende innocuo ! "

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